i progetti del chiaro del bosco
Oltre la malattia: Condividere esperienze, costruire sapienze, generare speranza
Il progetto “OLTRE LA MALATTIA, condividere esperienze, costruire sapienze, generare speranza” ha posto le sue fondamenta etico-filosofiche sulla diffusione della cultura e della sapienza della Cura a tutti i livelli: dalla cura di sé a quella dei familiari, dei congiunti e della comunità tutta.
In una società senza memoria che aliena ed esorcizza le fragilità, la parola Cura – nel senso di Care, prendersi cura, assume oggi la forma di un sapere rivoluzionario, quella capacità, cioè, di mantenere viva la memoria, di rendere preziosa l’esperienza, di ricomporre la persona nel suo poter diventare, di restituire un senso a tutta l’esistenza.
Ci siamo sforzati fino in fondo, in questo anno di attività, di parlare di “Cultura di cura” perchè questa definizione rappresenta un ribaltamento del pensiero dominante costruito sull’individualismo, sul mito dell’arrivismo, del tempismo, della prestazione, dello scarto per recuperare valori di condivisione, reciprocità, fratellanza, memoria, attesa, pazienza, coraggio, speranza.
C’è fragilità che è ombra, smarrita stanchezza del vivere, notte oscura dell’anima e c’è fragilità
che è grazia, linea luminosa della vita; e l’una sconfina nell’altra
E. Borgna
- Dare continuità al processo di scambio e di confronto con le istituzioni preposte alla salute mentale in vista di un’“impresa comune” per il benessere psichico di tutta la comunità.
- Formare, nel territorio provinciale, più gruppi di familiari e cittadini al ruolo di “Cittadini attivi” secondo i principi della Recovery, in base ai quali chi vive il disagio psichico è, a tutti gli effetti, “esperto per esperienza” e può essere un partner efficace degli operatori dei servizi attraverso la condivisione di progetti individualizzati e l’offerta di un supporto concreto e fattivo.
- Creare gruppi di familiari e cittadini con funzione di supporto e appoggio per altre famiglie che si trovino a vivere, spesso con grave impatto emotivo, situazioni di sofferenza psichica del proprio congiunto.
- Fornire – attraverso la scrittura di sé e la possibilità di condivisione in gruppo – accoglienza, cura e sostegno nel rileggere il cammino personale e dei propri congiunti alla luce della speranza oltre la malattia. Poter scrivere di sé e dei propri vissuti, guardarsi sotto altri punti di vista, permette il riconoscimento di sé e dell’altro in un percorso di liberazione dallo stigma e dall’autostigma, di promozione personale e comunitaria.
- Diffondere i risultati delle azioni effettuate, anche corredati di pubblicazioni, attraverso tutti gli organismi che partecipano alla rete in modo da sensibilizzare e promuovere una cultura del cambiamento nei confronti della salute mentale.
- Istituzione di un gruppo di coordinamento composto da referenti di ogni area territoriale in relazione con le reti istituzionali e informali del territorio di provenienza. Ogni referente avrà la funzione di ascolto, stimolo e raccordo delle realtà locali con le quali programmerà gli interventi specifici. Il gruppo di coordinamento si riunirà periodicamente per l’aggiornamento e la verifica delle attività e per la programmazione dettagliata a breve termine.
- N. 6 corsi di formazione per familiari e cittadini attive nei percorsi di Recovery.
Sono previsti due percorsi formativi a Brescia (UOP 23), un percorso formativo in Valletrompia (UOP 20) e tre percorsi formativi nei territori afferenti l’A.O.D.: 1 Leno, 1 Salò e 1 Lonato. Le persone così formate potranno mettere successivamente a disposizione parte del proprio tempo per accompagnare percorsi di recovery in stretta collaborazione con i servizi competenti . I corsi assumeranno caratteristiche differenziate a seconda delle sedi per rispondere al meglio alle esigenze espresse dalle famiglie e all’osservazione dei servizi preposti. Avranno una durata media di n. 14/20 ore e potranno essere organizzati in incontri settimanali di corso vero e proprio con possibilità periodiche di seminari e incontri di scambio di esperienze tra familiari, utenti e operatori. Attraverso una metodologia formativa partecipata, si ipotizza di affrontare diversi aspetti della relazione d’aiuto in psichiatria, dalla conoscenza dei principi comunicativi, all’ascolto attivo, dalla gestione del conflitto alla valorizzazione dei punti di forza personali e familiari, dal rapporto con le reti comunitarie all’intervento sullo stigma e all’attivazione di reciprocità. Saranno inoltre dedicate alcune lezioni alla Recovery, alla psicofarmacologia, al riconoscimento e gestione dei sintomi, alla funzione dell’amministratore di sostegno. - Attivazione di n. 4 laboratori di scrittura emotiva e autobiografica aperti a utenti dei servizi di salute mentale e ai loro familiari presso i territori di competenza dell’azienda ospedaliera Mellino Mellini – (Iseo e Palazzolo), del U.O.P. 22 e presso l’IRCSS Fatebenefratelli di Brescia. I percorsi laboratoriali, dal titolo “Alla ricerca dei colori cangianti di cura” consteranno di n. 6 incontri di n. 3 ore cad. Durante gli incontri saranno utilizzati stimoli della letteratura italiana e straniera, della musica e dell’arte.
- Le associazioni aderenti alla rete organizzeranno nei rispettivi territori serate di sensibilizzazione “creativa” (letture teatrali, musica, rappresentazioni, …) finalizzate non solo alla diffusione dei risultati ma, soprattutto, a far conoscere la bellezza e la ricchezza di una comunità che ha a cuore la salute mentale dei suoi componenti. Si prevedono n. 4 serate a tema. Questa azione sarà affidata alle realtà locali in rete. Per le serate saranno inoltre individuati luoghi non direttamente collegabili alla malattia mentale ma frequentati e aperti a tutta la cittadinanza.